Quella sera, giuro, mi sembrava di vederlo davvero Brandon.
Proprio lì, dietro il computer. Mi guarda in silenzio. Mi fissa. Gli occhi parlano per lui.
"Allora?" sembra chiedermi. "Cosa facciamo? Devo stare qui ancora per molto? Mi sento pronto, voglio uscire, farmi vedere. Conquistare persone, fiducia. FAMMI VIVERE."
Prendo tempo, faccio un respiro profondo.
Lui sempre fermo a fissarmi. È impaziente, vuole che scriva la sua storia. E lo vuole adesso.
Brandon. Pieno di potenzialità, di idee grandiose. A volte rivoluzionarie, a volte meno.
Quanti Brandon che sono passati di qui: tutti fantastici, tutti interessanti, tutti che non sapevano come farsi vedere dagli altri e tra gli altri.
"Calma, dammi tempo. La tua è una storia che deve essere perfetta in tutte le sue parti.
Quello che chiedi tu è solo il finale: spiccare, essere visto da tutti, ammirato, ricordato, bla bla bla bla...
Tutti vogliono il lieto fine, ma pochi capiscono che è la trama a costruirlo: come ne disegni i contorni, come caratterizzi i personaggi, dove la ambienti, come rendi tutto unico e diverso.
E sono quei pochi a vivere per sempre felici e contenti, gli altri si perdono in mezzo al rumore di storie tutte uguali."